A distanza di 1 anno dal rilascio a sorpresa su iTunes del visual album omonimo ‘BEYONCÉ’ (13 dicembre 2013), Beyoncé rilascia uno speciale cortometraggio dal titolo ‘Yours And Mine’ contenete immagini inedite provenienti dai video che fanno parte del visual album e un personalissimo racconto di Beyoncé stessa della sua vita, coi suoi pensieri e le sue visioni della vita.
“A volte vorrei essere una perfetta sconosciuta che cammina per strada come chiunque altro.
Prima di diventare famosa ero una ragazza sulla collina con la chitarra.
Ero la ragazza che voleva panorami meravigliosi della spiaggia e ora che sono famosa è davvero molto difficile fare cose semplici.
Mollare tutto penso che sia la cosa più difficile, ma mia madre mi ha sempre insegnato a essere forte e a non fare mai la vittima, a non tirare mai fuori scuse o non aspettarmi mai che gli altri mi diano cose che so che posso fare da sola.
Ho dei sogni e penso di avere il potere per far sì che quei sogni si avverino.
Quando sei famosa, nessuno ti guarda più come un essere umano.
Diventi proprietà del pubblico.
Non è affatto così.
Non potete capire chi sono.
Solo io posso capire chi sono.
Sono complicata, sono cresciuta con molti conflitti e traumi, ne ho passate tante, come tutti.
La mia evasione è sempre stata la musica e sono molto fortunata che ora rappresenti il mio lavoro.
Ma se raggiungessi tutte queste cose e non avessi nessuno con cui condividerle, non avrebbe alcun valore.
Sai, hai bisogno di qualcosa di vero, affinché tutte queste cose significhino qualcosa.
Hai quel qualcosa che è lì, presente per sempre.
Qualcosa di invisibile.
Sono cresciuta vedendo mia madre che provava a proteggere tutti e faceva sentire tutti a proprio agio.
Ho sempre sentito che risolvere i problemi era il mio lavoro.
Quella che si occupa della gente.
Ma non ho più paura dei conflitti e non penso che una lite sia una cosa negativa.
Perché so che quando cresci, impari un po’ di cose e non hai più paura di lasciarti andare, non hai più paura di quello che non conosci.
Non hai più paura di andare in determinate parti del corpo, della mente, dell’anima, che ti facevano sentire a disagio.
Inizia tutto così, se riesci a guardarti allo specchio e a dire ‘mi piace questa persona’.
Se nella mia vita non avessi subito delle esperienze dolorose, non sarei io.
Mi sento come se il mio corpo fosse in prestito e questa vita è solo temporanea.
Vedo il corpo dei miei amici che si deteriora e vedere qualcuno che ci passa sopra con grazia mette tutto in prospettiva.
Non ci valorizziamo abbastanza, soprattutto i giovani non apprezzano davvero quanto sia meraviglioso il nostro corpo.
Sono sempre stata molto molto precisa e molto pignola, molto pignola riguardo a quello che faccio col mio corpo e con chi lo voglio condividere. Le persone pensano di perdere qualcosa quando si sposano ma non deve essere così, non c’è niente di più emozionante di avere uno spettatore nella tua vita.
Mi considero sempre una femminista, altrimenti avrei sempre paura di quella parola perché la gente ne dice tante, quando onestamente è molto semplice: è una persona che crede nell’uguaglianza tra uomini e donne. Uomini e donne si bilanciano l’uno con l’altra e dobbiamo arrivare a un punto in cui apprezzandoci siamo a nostro agio.
Ho molto empatia per gli uomini, per la pressione che subiscono e per la cultura in cui sono nata, specialmente per gli uomini afro-americani.
Ho la stessa empatia per le donne e per le pressioni che subiamo.
Una donna deve dare molto ai suoi figli.
Mi considero un’umanista.
Non tutti sono bravi in tutto, va bene dipendere da qualcuno.
Effettivamente è quello dovremmo fare. Dovremmo dipendere l’uno dall’altra. E quando trovi la persona di cui ti fidi e che ami e che senti che ti rispetterà e prende tutta la merda che hai dentro e la stravolge e fa uscire il meglio di te, ti nutre.
È la cosa più forte che tu possa sentire nella tua vita.
La felicità proviene da te. Nessun altro può renderti felice, sei tu che rendi felice te stesso.
E una cosa certa è l’amore che ho per la musica, per mio marito, per mia figlia.
È qualcosa che durerà oltre la mia vita.”